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TORINO. Scontri 1° maggio: anarchici Fai, a festa lavoro non c'è posto per Pd

TORINO. Scontri 1° maggio: anarchici Fai, a festa lavoro non c'è posto per Pd

Scontri a Torino

"Il Primo Maggio imbalsamato, chiuso nelle cerimonie istituzionali, consacrato ai riti stanchi di una sinistra cittadina che governa Torino da decenni, non c'è più". E' quanto scrivono gli anarchici torinesi del Fai (Federazione anarchica italiana) commentando gli scontri di ieri, sottolineando che "nel corteo del Primo Maggio non c'è posto per il Pd, non c'è posto per chi sta dalla parte dei padroni". Lo scritto evidenzia che ieri, "nonostante il servizio d'ordine di picchiatori professionisti e nonostante la tutela della polizia, il Pd è stato circondato completamente" dai manifestanti, intesi come "attivisti politici, No Tav, occupanti di case, tanta gente senza bandiere ma con le idee chiare". "Quando in piazza - è il racconto - è comparso il senatore-questurino Stefano Esposito, fanatico del Tav, sempre in prima fila a benedire le operazioni repressive contro i No Tav, sono partiti slogan e qualche spinta con i picchiatori professionisti del Pd. La polizia ha caricato più volte, ferendo numerosi manifestanti, travolgendo anziani e banchetti, ma non è riuscita a fermarci".
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