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Dall’arabo az zorur a rasarola.

Azzeruolo deriva da una parola di origine araba, composta da az e zorur, lemma che significa la nespola. Pianta originaria dell'Asia minore, cresce molto bene in Italia grazie alla sua straordinaria capacità di combinarsi alle piante selvatiche locali, dando vita a numerose varietà differenti. Per questo, anche in Italia, l’azzeruolo può attecchire in tutte le regioni fino a 1400 metri di altitudine, ma è diffuso soprattutto in Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Sicilia. Se penso all’’azzeruolo, mi viene da riflettere su antichi sapori ormai persi ed è un vero peccato perché dell' era dei nostri nonni non rimane più niente. Tutto perso nel dimenticatoio di questo mondo che non riesce più a riconoscersi, la nostra cultura contadina di millenaria origine sepolta da una società che sembra correre verso l' auto distruzione. Volete fare una prova? Se vi dico azzeruolo, mi sapete dire il nome dei suoi frutti? Provate a pronunciare questo nome ad un giovane e provate a dirgli che il suo frutto è commestibile e vi prenderà per bizzarro! Eppure le azzeruole sono frutti semplicemente fantastici e il ricordo di questo frutto mi fa rimpiangere tutto quello che era intorno a me quando ero bambino. Quelle piccole mele rosse appena raccolte dall' albero e mangiate, ingordamente, accompagnate da un filone di pane fresco, e ancora caldo e sentirne l' insieme di gusti che diventano un unica cosa sublime e irripetibile per la delizia delle papille gustative. Quelle piccole drupe rosse che avevano il gusto di mela con la particolarità di avere quattro semi che occupavano quasi tutto lo spazio lasciando pochissima polpa allo stomaco che per compensazione, il palato si beava del gusto inimitabile che mi riempiva. Le azzeruole sono ben difese da bitorzoluti e da delle spine micidiali. L’azzeruolo è una pianta, cespugliosa e di modeste dimensioni che produce frutti simili a ciliegie o mele in miniatura, dal gusto unico e caratteristico con una buccia di colore rosso. La polpa del frutto maturo è tenera, giallo crema, dal gradevole sapore dolce-acidulo. La maturazione avviene a cavallo tra agosto e settembre, il frutto viene detto in dialetto piemontese rasarola e vanta spiccate proprietà rinfrescanti ed è ricco di vitamina A. Per questo, la sua polpa pestata è antianemica e oftalmica. I frutti dell’azzeruolo del mio frutteto sono buonissimi e consiglio a tutti i piantumare nel giardino mettendo un azzeruolo a dimora e questo Vi ricambierà ampiamente perchè è un albero che si accontenta di poco ed è una pianta che difficilmente è soggetta a malattie. L’azzeruolo è talmente rustico che si adatta a essere plasmato come un' opera d' arte e il suo cultore la può far crescere ad alberello oppure a cespuglio, potarla a forma di ombrello oppure a piramide ma sempre, quando è il momento, carica di fiorellini bianchi che attirano vespe e api e poi di melette rosse, che più saporite e aromatiche non si può. E poi è anche un modo di mantenere legate le nostre origini con frutti che non siano i soliti che noiosamente vengono proposti sul mercato. Se insegniamo questo ai giovani, facciamo la nostra piccola parte per salvare le biodiversità e a salvare il mondo dalla monotona noia da banane tutte uguali dal bollino blu, mele incerate che mi posso specchiare. Favria, 3.09.2014 Giorgio Cortese
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