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La bardana!

La bardana!
La bardana! La bardana, arctium o arctium lappa, è una pianta perenne della famiglia delle Asteraceae, conosciuta come dermopatica e utilizzata per acne, dermatiti, eczema, seborrea, forfora e psoriasi. Questa pianta è diffusa nelle zone temperate dell'Europa e dell'Asia, compreso Giappone. In Italia la bardana è abbastanza comune in tutta la penisola, infestante, diffusa dalla pianura alla montagna, nei terreni incolti, vicino ai vecchi muri e nei sentieri. Il nome Arctium, come tanti altri, fu introdotto nella sistematica da Linneo, ma sicuramente l’origine è più antica. Arctium in greco vuol dire orso. il nome deriva dalla parola di greco antico àrcteion che significa orso, tale nome era in uso, per identificare la pianta, già ai tempi di Dioscuride, medico greco, vissuto nel I secolo d.C., con molta probabilità il nome fu dovuto all’aspetto peloso della pianta stessa. Per quanto riguarda, invece, la specie di appartenenza “lappa“, il nome dovrebbe derivare addirittura dal termine celtico llap che significa mano, dovuto anche in questo caso ad un’altra caratterista della pianta, i fiori, infatti, si attaccano a qualunque cosa li sfiori, come una mano che si aggrappa a ciò gli passa accanto. Il significato del nome lappa venne, però, utilizzato anche da Plinio il Vecchio il quale sosteneva che il nome deriva dal termine greco labein che significa attaccarsi o aggrapparsi. La pianta è conosciuta fin dall’antichità come ortaggio e pianta medicinale. Nell’antica medicina popolare era antidoto contro i morsi dei serpenti velenosi e dei cani affetti da rabbia, ciò indica quanto valore si attribuisse alla capacità della bardana di "penetrare" in profondità e di “attaccare” con i fiori uncinati. Vi sono numerosi documenti storici che attestano l’uso della bardana sin dall’antichità, effettivamente fu una pianta coltivata per moltissimi secoli, veniva impiegata sia come ortaggio, quindi a scolpo alimentare, che come pianta medicinale, veniva infatti utilizzata come rimedio in caso di infezioni gravi ed epidermide. Secondo alcuni dati storici, il medico italiano Pena riuscì a guarire Enrico III di Castiglia (1379-1406) da una malattia infettiva della pelle utilizzando gli estratti di bardana. Inoltre, esiste un antico proverbio di epoca medievale legato alla bardana e le sue proprietà che ne testimonia l’efficacia e l’uso “se la vecchiaia vuoi tener lontana, fatti amiche cicoria e bardana”. Una leggenda vuole che, durante la notte di solstizio, lanciando i fiori di Bardana sulle spalle della persona amata senza essere visti, questa si legherebbe a colui o colei che li lancia. Un’antica tradizione popolare voleva invece che le ragazze in età da marito dimostrassero la loro scaltrezza e abilità portando non viste quanti piú fiori possibile, per poi lanciarli sui ragazzi prescelti: se quest’ultimi non se ne fossero accorti, la ragazza avrebbe ricevuto dal prescelto tanti baci quanti i fiori impigliati negli abiti. La curiosa Bardana è stata fonte di ispirazione per George de Mestral, l’ingegnere svizzero inventore del velcro, che nel 1948 lo realizzò e nel 1955 lo brevettò. Il nome “Velcro”, nasce dalla combinazione delle parole francesi velours, velluto, e crochet, uncino. Ancora oggi è prodotto e commercializzato in tutto il mondo. Una curiosità la pianta della Bardana viene menzionata anche da Sheakespeare nel Re Lear: “Essi non sono altro che bardane, ve lo assicuro; si riappiccicano dove sono stati scacciati”, questa la definizione che dà dei parenti del sovrano nella famosa tragedia. Favria, 16.02.2022 Giorgio Cortese Buona giornata. Ogni giorno trovo qui sui social qualcuno a cui raccontare qualche storia per avere la possibilità di vivere un'altra volta. Felice mercoledì
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