Il mito di Leucalione. Venerdì 19 novembre ci sarà luna piena. Il plenilunio assume valenze diverse, positive o negative che siano a seconda delle culture; che sia, talora, paladina delle nascite, padrona dei raccolti e del vino buono, oppure pazza e capricciosa, capace di far riaffiorare gli istinti più bui, resta il fatto che la luna piena ha da sempre il suo fascino, che le deriva da simbolismi e credenze del mondo pagano.T ra le leggende più diffuse vi è quella della licantropia. Da dove ha origine il termine ‘licantropo’? Si tratta della fusione di due vocaboli greci, lykos, lupo e ánthropos, uomo, ovvero l’uomolupo, ma da dove nasce questa leggenda. Le radici della leggenda affondano nel mito di Licaone e Zeus, narrato da Ovidio nelle Metamorfosia. IA Arcadia, regione dell’Antica Grecia esisteva il culto di Apollo Liceo, ossia Zeus-Lupo. L’ Arcadia è una delle regioni più impervie e isolate della Grecia nella penisola del Peloponneso. Il protagonista di questo mito si chiama Licaone che in alcune versioni del mito di Callisto gli attribuiscono il ruolo di padre, in altri era Netteo, l’uomo della notte, Ceteo, l’uomo-mostro marino. Licaone, l’uomo lupo era una persona empia e scellerata, al punto che le sue nefandezze attirarono l’ira di Zeus, che decise di punirlo scendendo personalmente sulla terra. Così il padre degli dèi si travestì da mortale e si recò presso la reggia del re d’Arcadia; qui Licaone, sentite le voci inerenti al fatto che lo straniero fosse il divino Zeus in persona, decise di sfidare il dio, o meglio di saggiarne la natura divina mettendolo alla prova. Il perfido offre a Zeus delle carni umane appartenenti a un giovane fanciullo. Questa storia è considerata il primo esempio di Licantropia, il cui nome deriva appunto da Licaone. Alcuni studi fanno ritenere che il mito di questa creatura abbia voluto rappresentare il rito del cannibalismo. Riprendendo il racconto, Zeus, adirato, bruciò e fece crollare la dimora, Licaone riuscì a fuggire ma, mentre si dava alla macchia, sentì che qualcosa stava cambiando, ululava quando tentava di parlare. Sente l’istinto assetato di sangue e si rivolge contro le greggi godendo del loro sangue. La pelle si trasformano in folto pelo, le braccia in zampe, si trasforma in famelico lupo conservando della forma umana ancora delle antiche tracce. Ovidio così lo descrive nelle Metamorfosi: “Mantiene il grigiore dei peli, uguale la furia del volto, uguale il lampo degli occhi e l’espressione feroce!” questo antico mito serve anche a spiegare un’altra tenebrosa leggenda, secondo la quale in Arcadia i sacerdoti di Apollo Liceo immolavano vittime umane al dio, cosa che li faceva trasformare in lupi e se dopo otto anni non avevano toccato carne umana potevano tornare uomini. Nella mitologia greca "Licio" era un epiteto attribuito ad Apollo o perché riferito al termine lupo, o al fatto che il dio appena nato era stato portato in Licia, oppure infine perché si voleva indicare la sua caratteristica di divinità solare dalla radice greca leucos, candore, luce. Questo mito di Licaone ha influenzato tutto il Medioevo e oltre, determinando il sorgere della credenza del “lupo-mannaro”, un altro autore antico, Galeno, artefice di un trattato sulla medicina, spiegava così, nel II sec. d.C., il fenomeno della licantropia, quale vera e propria malattia da curare, affermando che colore colti dal morbo chiamato lupino o canino, escono di casa di notte nel mese di febbraio e imitano in tutto i lupi o i cani, sono pallidi e malaticci, hanno gli occhi secchi e non lacrimano. Hanno anche gli occhi incavati e la lingua arida, e non secernono saliva per nulla. Sono assetati e hanno le tibie piagate in modo inguaribile a causa delle continue cadute e dei morsi dei cani. La cura prescritta allora era quella del salasso incidendo una vena nel periodo della malattia per fare evacuare il sangue fino alla perdita dei sensi. Nella tradizione scandinava l’orso fungeva una simile funzione al lupo e i guerrieri bearsak si coprivano solo di pelle d’orso per sentirsi invulnerabili e dar così sfogo a una libertà sfrenata senza inibizioni culturale e religiosa. In Europa il terrore dei lupi mannari è forte soprattutto tra il cinquecento e il seicento, gli inquisitori hanno condannato a morte tantissime persone innocenti che sotto tortura si sono proclamate licantropi. Favria, 16.11.2021 Giorgio Cortese Buona giornata. Ogni giorno ricordiamoci sempre che la vita è una sfida, e sta a noi decidere se accettare la sfida, oppure restare fermi. Felice martedì.
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