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La storia
15 Novembre 2023 - 01:56
Un momento del servizio andato in onda sul Tg Regionale del Piemonte, Rai3
Sergio Greco, 68 anni, vive a Settimo Torinese. La sua vita ha preso una svolta drammatica all'inizio del 2023, quando un incidente con il trattore ha portato alla perdita del suo braccio destro a livello transomerale. Un evento traumatico che ha lasciato un vuoto irreparabile nella sua vita, ma che ha anche scatenato una sfida personale: non arrendersi mai.
Dopo un periodo di riabilitazione presso l'Ospedale Cto, Sergio si è rivolto all'Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino. Qui, ha intrapreso un viaggio verso la ricostruzione della funzionalità del suo braccio attraverso una protesi all'avanguardia, un dispositivo meccanizzato di alta tecnologia che ha aperto la strada a una nuova fase della sua esistenza.

Questa protesi, realizzata con componenti provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Inghilterra e Germania, è stata costruita interamente in fibra di carbonio per ridurre al minimo il peso. Dotata di elettrodi posti sui muscoli del braccio che catturano le scosse elettriche generate dalla contrazione muscolare, questa protesi attiva servomotori che consentono movimenti fluidi, dalla flessione all'estensione del gomito fino all'apertura e chiusura della mano bionica COVVI, dotata di ben 14 prese diverse per svolgere le attività quotidiane.
La mano di questa protesi, agile e leggera, offre anche la possibilità di una rotazione elettromeccanica del polso, adattandosi in modo anatomicamente proporzionato e personalizzato per ciascun utente. Nonostante l'eccezionale potenziale di questa tecnologia, Sergio, pur sorpreso dalle sue capacità, ammette che non potrà mai eguagliare completamente un arto naturale.

ll Dottor Roberto Ariagno
Tuttavia, il grande ostacolo rimane il costo elevato di questa protesi. Roberto Ariagno, direttore dell'Officina Ortopedica Maria Adelaide, ha sottolineato al TgR Piemonte e a La Stampa che questa tecnologia avanzata richiede un investimento significativo, con un prezzo di circa 130 mila euro. Un costo che le Asl non sono in grado di coprire completamente a causa di un nomenclatore tariffario rimasto invariato dal lontano 1999. In questo caso, la Asl di Torino è stata in grado di fornire solo 15 mila euro, lasciando una disparità finanziaria significativa.
Il futuro di Sergio, supportato dalla figlia durante questo percorso, sarà segnato da un adattamento costante a questa nuova tecnologia. Anche se il percorso sarà lungo e richiederà pazienza, Sergio si rassicura nel vedere quanto questa protesi possa migliorare la sua qualità di vita.
Questa storia non è solo un racconto individuale di riscatto ma mette in evidenza le sfide legate all'accessibilità a tecnologie così avanzate per coloro che ne potrebbero trarre vantaggio.
Le protesi bioniche rappresentano un punto di incontro tra la tecnologia avanzata e la medicina moderna, offrendo speranza e migliorate qualità di vita a coloro che hanno subito amputazioni o hanno compromissioni fisiche. Questi dispositivi integrano componenti elettroniche con strutture meccaniche, imitando in modo sorprendente le funzioni del corpo umano.
Le protesi bioniche hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni, grazie ai progressi nella robotica e nell'ingegneria dei materiali. Oltre a ripristinare funzionalità motorie, molte di queste protesi sono dotate di sensori che permettono ai destinatari di percepire sensazioni tattili, migliorando notevolmente l'interazione con l'ambiente circostante.
Tuttavia, le sfide persistono. L'accessibilità economica rimane un problema per molte persone che potrebbero beneficiare di queste tecnologie, limitando così il loro pieno impatto sociale. Inoltre, la necessità di un'interfaccia neurale più avanzata per garantire un controllo più preciso e naturale delle protesi rimane un campo di ricerca attivo.
Nonostante le sfide, le protesi bioniche continuano a rivoluzionare la vita di molte persone, offrendo una speranza tangibile di ripristinare una vita quotidiana più attiva e soddisfacente. Il futuro si prospetta promettente, poiché la ricerca e lo sviluppo tecnologico continuano a spingere i confini per migliorare sempre più queste incredibili innovazioni mediche.
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