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ROMA. Turismo città arte vale 16 mld, +114% presenze dal '95

ROMA. Turismo città arte vale 16 mld, +114% presenze dal '95

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Dal chiostro romanico di Sant'Orso ad Aosta alla fortezza dei misteri di Castel del Monte, dalla chiesa di San Nicolò a Treviso alla basilica di Collemaggio a L'Aquila. Le città d'arte continuano a essere uno dei pilastri del turismo italiano e negli ultimi 20 anni questo modo di fare vacanze è cresciuto a un ritmo del +3,5% annuo, generando una spesa complessiva di oltre 16 miliardi (di cui 12 da parte dei turisti stranieri). Sono alcuni dei dati elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze e resi noti in occasione della presentazione della 20/a edizione della Borsa del Turismo delle 100 Città d'Arte che si terrà a Bologna da 27 al 29 maggio. Dal 1995 al 2015 il turismo culturale - spiega Alessandro Tortelli, direttore del Centro Studi Turistici di Firenze - è cresciuto del 114% negli arrivi (circa 21 milioni) e del 100% nelle presenze (circa 53). A salire è stata la quota degli stranieri, passati dal 55,8% al 62,3% del totale. In particolare nel 2015 gli arrivi nelle città d'arte sono stati 40,2 milioni, il 36,8% del totale degli arrivi in Italia (nel 1995 era il 28%) mentre le presenze si sono attestate su 105,7 milioni, il 27,5% del totale in Italia (nel 1995 era il 18,4%). Fra le 10 principali città d'arte la crescita maggiore si è avuta a Padova (+118%), seguita da Venezia (+110%) Roma (+106%) Napoli (+100%), Torino (+77%), Verona (+65%), Bologna (+53%), Pisa (+49%), Firenze (+43%) e Siena (+27%). Negli ultimi venti anni l'offerta ricettiva nelle città d'arte è cresciuta con una media annua del +3%: in particolare le strutture ricettive sono aumentate del 244% (+22mila) mentre i posti letto dell'81% (+395mila). Boom per il settore extralberghiero, cresciuto del +119% (in Italia è aumentato del +62%) mentre l'offerta alberghiera è cresciuta del +53% (in Italia è aumentata del +29%). La crescita di arrivi e presenze nelle città d'arte va di pari passo con la crescita dei visitatori nei musei statali italiani: dal 1995 al 2015 i visitatori sono cresciuti del 75% (oltre 18,6 milioni). In aumento sia i visitatori paganti (+96%) che non paganti (+60%). Solo nel 2015 l'aumento dei visitatori nei musei statali è stato del 6,2% rispetto all'anno precedente. A crescere sono stati anche gli introiti, passati da 49 milioni di euro nel 1995 ad oltre 155 milioni di euro nel 2015, +5,9% di media annua. "La crescita delle presenze non è proporzionale però all'aumento degli arrivi. Un gap che dimostra il deficit del nostro sistema di incoming: i turisti stranieri, spesso, vengono portati in Italia dai tour operator dei paesi nostri competitor, che hanno quindi interesse a trattenerli molto sui loro territori e poco sul nostro" sottolinea Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Nazionale. "Il nostro obiettivo - conclude Marco Pasi, presidente di Iniziative Turistiche - è proporre il nostro prodotto turistico, ogni anno, a un numero sempre più elevato di tour operator stranieri: per questa edizione saranno 90, e incontreranno oltre 400 imprese italiane". "Dobbiamo lavorare sull'Italia meno conosciuta. Dobbiamo avere una visione di indirizzo per organizzare e strutturare la nostra offerta turistica, non possiamo lasciare tutto alla domanda", spiega Francesco Tapinassi, dirigente DG Turismo del Mibact.
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